Gli studi a Firenze nell'ambito del restauro mi avevano procurata una solida base da artigiana e rigiocare le mie carte in veste di ceramista forse non è stato così difficile. L'entusiasmo per questo materiale, così potente e ricco, era tale che la voglia di cercare era più grande della fatica.
Oggi è ancora così: una passione che non si spegne e di questo sono infinitamente grata.
Mi capita di ripensare alle volte in cui nella mia vita avevo sfiorato la ceramica: a scuola alle medie nelle ore di educazione artistica, in visita in un laboratorio accompagnata dai miei genitori e poi tutti quei materiali da manipolare che di solito ai bambini si propongono, infine a Firenze dove mi era capitato di incontrare chi aveva scelto di restaurare la ceramica invece che i dipinti, come avevo fatto io.
La cosa che mi stupisce di più di questi ricordi è la nitidezza, ricchi di dettagli, perfettamente impressi nella memoria.
Mi fa pensare che la ceramista di oggi fosse all'erta dentro di me, un bel pensiero, di quelli che si fanno quando percorrendo una strada si pensa: "Doveva proprio andare così".
Mi fa pensare che la ceramista di oggi fosse all'erta dentro di me, un bel pensiero, di quelli che si fanno quando percorrendo una strada si pensa: "Doveva proprio andare così".
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