Porcellana e chiodi antichi

Lastra in ferro, porcellana e chiodi (30 x 30 cm)

Particolare (scultura da parete)

Ancora una volta affianco questi due materiali: la porcellana lavorata al tornio e il ferro, con la sua proprietà di ossidarsi e di subire in modo così visibile il tempo che passa.

Sto lavorando parecchio sull'accostamento di questi due materiali, è un tema che mi piace e che mi sembra abbia ancora molto da regalarmi... ogni pezzo è e rimarrà unico nonostante "canti la stessa melodia".

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Le mie tazze in porcellana

Tazza da tisana in porcellana

Caffè per due: Tête à tête in porcellana

Queste tazze, rispettivamente da caffè e da tisana, sono lavorate al tornio e deformate successivamente. I manici sono lavorati anch'essi al tornio ed applicati inclinati: l'impugnatura è perciò particolare ma confortevole, inclinata diversamente a seconda che si sia destrorsi o mancini. I piattini sono lavorati a lastra e tagliati ogni volta in modo diverso e libero: mi piace che i miei oggetti sappiano differenziarsi e "cantare" la loro unicità in modo così evidente anche parlando di semplici tazze. 

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Teiera con due tazze da tè in porcellana

Ceramica artigianale: servizio da tè in porcellana
Una porcellana molto raffinata con un elevato grado di bianco. La teiera è lavorata al tornio in vari pezzi separatamente, poi le parti vengono tagliate ed assemblate (due parti per il corpo, una per il manico, una per il coperchio e una per la presa del coperchio).
La porcellana, rispetto ad altri tipi di ceramica, ha una grana molto fine, questa caratteristica fa sì che le dita ad ogni minima pressione lascino un segno: se da un lato questo rende il lavoro più difficile, dall'altra regala un'impronta molto definita del gesto di chi lavora.
Le tazze, sempre in porcellana, sono lavorate anch'esse al tornio e successivamente deformate. I piattini sono lavorati a lastra.

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Chiccolino

Chiccolino (ceramica rossa, smalto e affumicatura)

Nei dipinti antichi, a partire dalla fine del Cinquecento, spesso i santi in preghiera sono raffigurati in contemplazione di un teschio, in meditazione circa la transitorietà della vita. Per gli studiosi di storia dell'arte questo è considerato un "memento mori" (dal latino: ricordati che devi morire). Il mio Chiccolino vuole essere un "memento vivere" (ricordati di vivere) rifacendosi anche a una poesia di Goethe intitolata "Genio librantesi sopra la terra" che canta l'amore illimitato per la vita. La mia opera prende il titolo da una famosa filastrocca per bambini.
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Teiere

Quattro teiere prima della cottura (creta cruda)

Una versione

Un'altra versione

La versione definitiva

Queste fotografie documentano il mio lavoro per lo studio di una teiera. Cercavo una forma nuova, un lavoro eseguito al tornio ma che portasse, ancora una volta, l'impronta inconfondibile dell'oggetto lavorato a mano.
Ho provato a deformare il corpo della teiera dopo la tornitura, così come faccio con le tazze, ma la teiera impone alcuni vincoli (il coperchio deve trovare una sede che gli permetta di non cadere durante la mescita del tè, il manico deve avere un'impugnatura solida e comoda, il beccuccio non deve fare la "goccia"...).
La versione definitiva soddisfa sia la mia ricerca estetica sia gli aspetti che riguardano la praticità d'uso. Ho diviso il corpo in due parti tornite separatamente e successivamente tagliate ed assemblate. Una tornitura a sé è stata fatta per il manico, il coperchio, la presa del coperchio e il beccuccio. Al termine del lavoro di tornitura assemblo i vari pezzi; un altro aspetto che rende, a volte, il lavoro difficoltoso è la necessità di lavorare tutti i pezzi nella stessa giornata di lavoro per evitare che successivamente si trovino a diversi gradi di asciugatura e rendano  molto difficile la fase di assemblaggio dei vari pezzi.
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Onda, chiodi e ferro

ONDA in porcellana, CHiODI antichi montato su lastra di ferro ossidata (25x25 cm)

L'onda in porcellana è lavorata al tornio, successivamente avvolta su se stessa  e perforata da due chiodi antichi.  La lastra di ferro volutamente ossidata e grezza si trova affiancata alla porcellana in un’efficace sinergia. Le superfici consumate e vissute dei chiodi e della lastra fanno da contrappunto a quella liscia e bianca della porcellana.Questa lastra è pensata per essere appesa come una piccola scultura da parete (dimensioni: 25x25cm).

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Ceramica artistica: "Le ballon rouge"

Ceramica artistica: "Le ballon rouge"(particolare)

Ceramica artistica: "Le ballon rouge"

                                                                                            


"Le ballon Rouge" è il titolo di un film muto di Lamorisse (1956):
Il film narra la storia di questo bambino che trova un palloncino, dotato di volontà propria, che lo segue ovunque. Tra i due nasce un'amicizia, l'invidia di alcuni bambini li porta a scoppiare il palloncino con una sassata. Il bambino rimane impietrito a guardare il suo palloncino ormai senza "vita"... ma tutti i palloncini della città volano da lui e lo sollevano in cielo. Il mio Ballon Rouge si ispira a questo film, il palloncino è in ceramica paper clay, un impasto di creta e carta che brucia in cottura e fa sì che l'oggetto finale sia molto più leggero. Ho dipinto il palloncino con ossidi metallici e l'ho appeso sospeso... pronto a volare via.

Una scena del film di Lamorisse

Una scena del film di Lamorisse

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Ceramica artistica: seme

SEME: ceramica artistica

Questi due lavori appartengono ad una serie di forme che si ispirano al seme. Sono accomunati dal fatto che ognuno di loro ha una parte interna che si scopre proprio perché l'esterno si "rompe".
Il primo qui presentato è realizzato in creta rossa rivestita in terra sigillata poi affumicata in forno, la parte interna è stata ripresa con i colori acrilici. Il secondo seme è rivestito da ingobbio e sali di ferro.

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...COME UNA GOCCIA NEL MARE

Ceramica artistica: "....come una goccia nel mare"

Questo pezzo fa parte di una serie di opere che si ispirano all'acqua, alla goccia sia come concetto che come forma. Come molte mie opere non è smaltata, si dice quindi che la terra rimane nuda, opaca: mi piace pensare che sia, in un certo senso, la terra che rimane “sincera” fino in fondo senza nascondersi dietro ad un altro materiale come lo smalto che (per i non addetti ai lavori) è un rivestimento vetroso e non argilla/terra.
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